Il Coronavirus e New York: come ci è arrivato? Cosa sta succedendo?

Oggi vogliamo parlarvi di come si sta evolvendo il virus covid-19 nello stato di New York e di come sia arrivato in questa grandissima metropoli in pochissimo tempo.

Purtroppo ancora non si hanno delle notizie certe al 100% ma sembra che si sia sviluppato dal quartiere “New Rochelle”, adesso vi spieghiamo chi l’ha portato e come è successo.

Innanzitutto vogliamo fornirvi qualche notizia generale sullo stato di New York.

Domenica scorsa sono stati conteggiati quasi 60.000 casi e sono morte almeno 1.000 persone. La lotta contro il coronavirus si sta intensificando ogni giorno che passa ma i dati non possono di certo rincuorare gli americani.

Il governatore di New York, Andrew Cuomo, che come sapete ha origini italiane, si è da subito attivato per cercare in ogni modo di limitare i danni che sta causando il virus in tutto il mondo.

Ha deciso infatti di chiudere, qualche settimana dopo il provvedimento italiano, tutte le attività fino al 15 aprile.

Cuomo ha affermato che ogni ospedale dovrà collaborare al massimo con gli altri, anche qui come in Italia c’è una grande carenza di respiratori, ventilatori e letti d’ospedale. Ricordiamoci anche che la sanità americana è completamente a pagamento, a differenza di quella Italiana.

Inoltre, il sindaco di New York, Bill de Blasio ha dichiarato che la sua città potrebbe addirittura esaurire le scorte entro una settimana, per cui c’è un bisogno urgente di forniture per continuare la lotta contro il virus.

C’è bisogno urgente di un rafforzamento entro domenica 5 aprile, anche il personale sta diventando sempre un problema molto serio.

Pensate che in tutti gli stati uniti ci sono ben 130.000 persone che sono state infettate dal coronavirus.

Una buona notizia però c’è, sembra che il paziente zero americano di New Rochelle sia tornato a casa, è stato dimesso da un ospedale di New York qualche giorno fa.

Possiamo considerare New Rochelle un po’ come Codogno in Lombardia, per darvi un’idea.

Non è ancora chiaro come Lawrence Garbuz abbia contratto il covid-19, ha lavorato a Manhattan ed è risultato positivo al coronavirus in data 2 marzo, purtroppo non è ancora chiaro come abbia contratto Covid-19.

Sappiamo però che almeno 50 persone vicine a Gabuz sono state infettate, tra queste contiamo: moglie, figli, il vicino di casa che lo ha portato in ospedale e un amico di famiglia con tutta la sua famiglia.

Sembra proprio che il virus si sia sparso così nella metropoli di New York.

Il virus in questo momento ha contagiato più di 700 funzionari della polizia di New York e quasi 100 impiegati civili, il NYPD sta avendo molte difficoltà nella gestione e sta pensando di mettere a disposizione degli alloggi speciali per coloro che sono nelle forze dell’ordine e sono positivi al covid-19.

In questo modo potranno essere utili e operativi anche da casa nonostante la situazione.

Comunque sia non possiamo negare né omettere che New York sin dagli inizi si è sempre dimostrata come “la città che non vuole rinunciare alla libertà”.

Purtroppo in quest’ultimo periodo anche lei è stata costretta a chinarsi di fronte alla pandemia che sta affliggendo il mondo senza risparmiare nessuno.

Trump stesso, il presidente americano, inizialmente negava l’emergenza nonostante la Cina da tempo avesse messo in quarantena più di 50 milioni di persone e nonostante l’Europa stesse affrontando già da qualche settimana una situazione molto complessa.

Ricordiamolo, Trump è colui che ha sminuito tantissimo la pericolosità del virus, un po’ come Boris Johnson in Inghilterra.

Ma siamo sinceri, diciamo che questo errore è stato fatto da ogni paese.

Ogni paese Europeo che derideva l’Italia (come la Francia) mentre qui c’erano già centinaia di morti, ed è lo stesso errore che abbiamo fatto noi a l’inizio, sottovalutando il problema che si stava dilagando a macchia d’olio nel territorio cinese.

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