Zoom e il COVID-19

Da quando è iniziata l’emergenza da COVID-19 l’applicazione Zoom ha visto registrarsi moltissimi utenti da tutte le parti del mondo, partendo dagli studenti che utilizzano l’applicazione per continuare gli studi, fino alle nonne che vogliono video chiamare il loro nipoti. Con il Coronavirus si è riscoperta la video chiamata e i meeting di lavoro, ciò che sembrava impossibile prima della pandemia ora è diventato realtà, tanto che le linee internet sono sovra affollate.

Le restrizioni sociali che sono avvenute per contenere il Coronavirus sono state e sono attualmente molto forti, tanto che possono portare le persone nello sconforto più totale, l’isolamento sociale non è semplice da sostenere per nessuno, ma ci sono delle persone più sensibili o meno strutturate che sicuramente in un periodo così complesso, vivono la distanza sociale con maggior difficoltà.

La vita è cambiata in pochi giorni e a dirla tutta non eravamo affatto preparati ad una pandemia in questo 2020, da quando è subentrato il distanziamento sociale, abbiamo assistito a come gli italiani cerchino in tutti i modi la coesione sociale, basti pesare alle varie manifestazioni musicali dai balconi.

Detto questo è evidente quanto sia aumentato l’utilizzo di una piattaforma per le video conferenze dal nome Zoom che in questi giorni sta prendendo informazioni personali di milioni di utenti.

Zoom sta requisendo informazioni personali come indirizzi mail e foto, inoltre offre la possibilità di far avviare una video chiamata da parte di estranei. Il problema in questione è dovuto nell’impostazione Directory della società di Zoom, la quali aggiunge in modo automatico altre persone agli elenchi personali, se registrate con una mail che ha lo stesso dominio.

Da una parte questa falla può avvantaggiare la ricerca, ma molti utenti in questi giorni reclamano il fatto di essersi registrati con email personali, e Zoom li ha riuniti insieme a miglia di altre persone, come se lavorassero nella stessa azienda.

Questa è una falla nel sistema della Privacy, dato che foto personali e indirizzi mail sono alla portata di tutti, questo accade solamente se ci si abbona tramite un provider non standard, a quel punto si possono vedere tutte le informazioni degli utenti registrati con quel provider.

La scorsa settimana Zoom ha aggiornato la versione iSO dell’applicazione, e il procuratore di New York ha inviato una lettera agli uffici di Zoom chiedendo quali misure di sicurezza siano realmente in atto.

La Società fino a pochi giorni fa non aveva ben chiarito la sua politica della privacy e alcuni dati analitici venivano inviati a Facebook, anche se gli utenti Zoom non avevano l’account FB. Questo genere di trasferimento però non è raro infatti molte applicazioni, che utilizzano alcuni Kit di sviluppo software (SDK), che sono di Facebook, ma questo implementa l’invio dei dati a Facebook.

Il problema che si è riscontrato in questo periodo di sovraffollamento nella piattaforma di Zoom, è che gli utenti di Zoom non potrebbero essere consapevoli che i loro dati vengano trasferiti. Una volta connessi con l’App di Zoom, questa notificherà a Facebook in quale momento l’utente apra l’Applicazione, con tutti i dettagli, luogo, fuso orario, gestore telefonico, questo viene fatto per poter indirizzare annunci pubblicitari specifici.

La società di Zoom afferma che potrebbe raccogliere i dati del profilo Facebook se si accede tramite FB. Anche i fornitori di servizi e partner pubblicitari come Google Ads e Google Analytics raccolgono automaticamente dei dati ma che non li trasferiscono.

Per risolvere questo problema increscioso, verrà eliminato l’SDK di Facebook, riconfigurando la funzione gli utenti potranno comunque accedere a FB tramite il loro browser.

vi sono anche altri problemi sempre inerenti alla privacy che sono stati sollevati, ad esempio gli Host delle chiamate Zoom possono vedere se i partecipanti hanno la finestra Zoom aperta oppure no, il che vuol dire che si possono monitorare le persone, gli amministratori possono anche vedere l’indirizzo IP, i dati sulla posizione e le informazioni sul dispositivo utilizzato da ogni partecipante.

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