Il Coronavirsu: fede e psicologia

Purtroppo dalla fine del 2019 siamo precipitati in una situazione di pericolo globale dettata dal Coronavirus, Il mondo si è bloccato ed isolato. Le morti da COVID-19 aumentano e il virus si è propagato ovunque con un’alta facilità di diffusione. Le voci non ufficiali che circolano su questo virus sono moltissime, alcune ironiche e altre deliranti, ad oggi è certo che non abbiamo la verità in mano, né di come sia arrivato né di come sconfiggerlo.

Molte voci che girano su Web disegno il virus come un’arma batteriologica, altri come una punizione divina ed infine ci sono le fonti scientifiche che vedono il Coronavirus come un virus che risiedeva in un animale e che poi abbia fatto un salto e sia arrivato all’uomo.

Come abbiamo detto sul Web circolano voci e di ogni genere, ma vogliamo dare spazio a come alcuni religiosi vedono il virus. Facendo una ricerca abbiamo trovato un’intervista fatta ad un’esorcista che parla del Coronavirus come un’entità maligna.

Uno degli oltre duecento esorcisti d’Italia, spiega perché in questa situazione vi è lo zampino del diavolo e del maligno, secondo la visione religiosa, il maligno in questo momento sta godendo, in quanto nessuno può ricevere sacramenti, le chiese sono chiuse e persino i funerali non possono essere celebrati, non vi è la possibilità di commemorare i defunti.

L’esorcista non si ferma solo alla visione religiosa, ma parla anche di un aspetto concreto, dove mette al centro l’uomo e le sue scelte, che alcune volte generano sofferenza e dolore. Infatti pone l’ipotesi, se il virus non fosse opera naturale ma umana, in quel caso si potrebbe chiamare in causa anche il diavolo.

L’esorcista continua affermando che ora con queste ristrettezze anche il loro lavoro è bloccato dai decreti, non possono andare a svolgere gli esorcismi, di conseguenza il maligno ha terreno fertile. Continua affermando che la comunione si può fare anche al livello spirituale, ma non si può praticare l’autoesorcismo perché lo si può avere solamente dalla chiesa e molte persone in questo momento ne hanno bisogno.

Puntualizza che mai si è visto, né nelle grandi persecuzioni né nelle pestilenze, che la storia ha superato la chiusura delle chiese e la limitazione dei sacramenti, ecco perché il bene è in pericolo. Si pensi all’avvenimento appena passato della benedizione urbi et orbi, le fotografie segnati di una Piazza San Pietro vuota hanno fatto il giro del mondo, è stato un evento incredibile per tutti, sia per i credenti che non. Non era mai successa una cosa simile nella storia della cristianità.

Date le ampie restrizioni alla vita sociale gli psicologi ed i sociologi sono allarmati, con il Coronavisrus si stanno creando delle crepe sociali ed emotive che saranno difficili da risaldare, Si pensi anche ai funerali, che non sono celebrati nel modo consueto, i defunti non possono essere accompagnati e salutati in ospedale,prima del trapasso, sia gli psicologi che i preti si interrogano sulle conseguenze psicologiche ed emotive che questo comporterà.

Purtroppo questa pandemia globale non ci permette di essere vicini ai nostri cari che stanno male, per non essere contagiati, e il rimpianto sarà una delle componenti psicologiche che affliggerà le persone che stanno vivendo questo incubo. La solitudine si è accentuata, ciò che la civiltà moderna aveva creato ovvero l’isolamento emotivo, con la pandemia da COVID-19 è diventato esponenziale, privandoci anche della commemorazione funebre. Si pensi che in questo momento si è dovuti per forza maggiore ricorrere alla tecnologia per dare l’ultimo saluto ai propri cari. Con il COVID-19 sono cambiate molte cose, si è accentuata la distanza tra le persone, la classe sociale di provenienza. I traumi dovuti a questo distanziamento sociale e smarrimento emotivo li si potranno vedere solamente dopo, ai posteri della pandemia.

sitiweb24

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